Intorno alla fine degli anni Sessanta, nel cimitero di Carlo Marx a Londra furono trovare 3 tombe violate, lapidi distrutte, e una bara dissepolta.
Si trattava di necromanzia, un’antica pratica che prevedeva il culto dei defunti, e degli Spiriti degli antenati.
Nel 1968 un giorno, a tarda notte, furono viste delle persone che, entrarono nel cimitero, presero i fiori secchi e appassiti dalle tombe, e li disposero lungo il viale centrale formando degli anelli.
All’interno di quest’ultimi, sempre con i fiori, disegnarono delle frecce che andavano ad indicare due tombe, una di un bambino e una di un adulto, i cui corpi furono manomessi.
Poco distante un’altra tomba era stata profanata, quella di una ragazza nobile morta di morte violenta. Il corpo della povera ragazza era stato inoltre trafitto da un palo di ferro a forma di croce.
Secondo le indagini effettuate questo era a tutti gli effetti un rito Necromantico, soprattutto per via della profanazione del corpo morto di morte violenta. Infatti, secondo le pratiche delle antiche streghe necromantiche, una persona morta in questo modo aumentava il potere magico del rito, perché aveva in sé ancora i resti dell’energia vitale non vissuta.
Le antiche Streghe necromantiche operavano il loro culto sempre facendo uso di corpi dissepolti.
Un classico rito prevedeva una preparazione rituale di almeno 9 giorni prima della data del rito. Durante questi giorni la strega rinunciava ai piaceri carnali e si dedicava alla meditazione sulla morte. Si cingeva il corpo con drappi funerari e così rimaneva per tutti i 9 giorni.
Giunto il momento del rituale, tra mezzanotte e l’una, si recava sulla tomba scelta e con il suo bastone disegnava un cerchio, e poco distante un altro cerchio più grande, dove si sarebbe riparata in caso di evocazioni di demoni o di spiriti violenti.
Ora poneva sulla tomba una mistura a cui successivamente avrebbe dato fuoco. La miscela era composta da legni, zafferano, cicuta, oppio, zafferano ed altro.
Adesso era il momento di scoperchiare la tomba e di tirare fuori il cadavere, che a fine rito sarebbe stato trafitto con un palo di ferro onde evitare che altre streghe lo usaserro.
Questo è uno dei metodi utilizzati dalle streghe necromantiche, forse il più raffinato, ma non il più sicuro, in quanto c’era il rischio che la praticante potesse essere sopraffatta dallo spirito stesso.
Ad oggi ormai non ci sono più tracce di questi antichi rituali.
La necromanzia si opera diversamente, e forse, anche in altri luoghi.
Articolo redatto da Daniele Bernacchi